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Essere un bartender di professione – Intervista per Happ24

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Qualche tempo fa ho ricevuto un contatto da Happ24, un portale dedicato agli eventi e ai professionisti della nightlife. Mi si chiedeva di esprimere la mia visione del bartending, di cosa significa fare questo mestiere e di come è possibile farlo in modo professionale. E allora ho scritto un articolo per spiegare cosa significa “Essere un bartender di professione”.

Dopo diversi mesi in cui molte persone l’hanno letta a questo link, eccola anche qui: nella sezione Dicono di Me 😉

 

Essere un bartender di professione – intervista per Happ24

Oggi si parla del lavoro del bartender, la mia visione e alcuni consigli per essere un professionista del settore!
Sono Fabio Camboni, classe 1979, e nella vita sono un bartender di professione.
Spesso mi capita di ricevere domande sul mio lavoro, consigli, suggerimento o anche spiegazioni più approfondite su cosa significa essere un bartender. E allora ho pensato di riassumere alcuni concetti in questo articolo, che riprende a grandi linee quella che è la descrizione che ne ho fatto sul mio sito web.

Iniziamo dicendo che il bartender è un’artista perché, attraverso il drink che crea e prepara, cerca di farti vivere un’esperienza, un’emozione.
Essere un barman spesso significa andare contro tendenza, contro certe logiche per riuscire a esprimere le proprie idee. Nell’arte della miscelazione avanzata un vero professionista deve inserire la propria fantasia, le proprie intuizioni e a volte anche un po’ di follia.
Non ci sono manuali che ti insegnano questo, non ci sono corsi che ti spiegano tutte le singole cose che bisogna fare. Tutte le opportunità di formazione ti forniscono degli strumenti, sta poi alla capacità e alla predisposizione del singolo individuare come utilizzarle al meglio per creare qualcosa di unico.

Un aspetto importante di questa professione è avere la capacità di capire le esigenze e i gusti di chi ha di fronte per riuscire ad individuare il giusto mix da servirgli.

Prima di tutto chi vuole fare questo mestiere deve essere un buon host: ogni cliente deve essere a proprio agio, sentirsi al centro e sempre a casa. La gentilezza, la cordialità e l’empatia sono l’approccio migliore da avere con un cliente che ci ha scelto: la figura importante tra le due, è sempre il cliente.
Solo così un bravo bartender riesce a soddisfare il palato di chi ha di fronte, preparando un cocktail che dalle sue mani a quelle del cliente avrà un po’ di magia.

La magia però non è mistero: raccontare il mix che si prepara, le motivazioni delle scelte, l’armonia degli ingredienti, descrivere gli aromi dà un valore aggiunto all’esperienza del drink. Un bravo bartender deve riuscire a sorprendere sempre: sia preparando un classico sia creando un ispirato.
Questo è proprio quello che provo a fare anche io, nel locale che gestisco (Kasa Incanto, a Gaeta) ma anche attraverso il mio sito e i miei canali Social (FacebookInstagramYoutubeLinkedin).

Ma se state pensando che essere un bartender così come lo sto descrivendo io è difficile, vi dico: niente affatto!

 

Quando c’è la passione e la determinazione, si può tutto!

Come in ogni mestiere, bisogna fare gavetta, studiare, informarsi e leggere tanto. Seguire corsi è un ottimo passo per iniziare avendo riferimenti da chi è del mestiere, senza vagare nel buio.
Io stesso, dopo averne seguiti in quantità, ho deciso di cimentarmi dall’altro lato della cattedra, un’attività che mi piace sempre più perché significa poter trasmettere le proprie conoscenze, trovare un’espressione costruttiva alla propria passione.

I miei sono corsi intensivi (che potete trovare qui) ma ne esistono anche di differente durata e intensità: tutto sta nel capire da sé quali sono le proprie ambizioni.
La dedizione al proprio lavoro è la base per essere un bravo bartender ma la conoscenza accurata dei prodotti e materie prime è anch’essa fondamentale! Dulcis in fundo l’esperienza sul campo, le prove, il lavoro di squadra e tanti tanti errori.

Senza passione e formazione continua qualsiasi persona continuerà a fare il proprio lavoro senza problemi, l’unica differenza per essere un bartender professionale è che i tuoi clienti oltre al tuo cocktail si ricorderanno di te perché gli hai servito qualcosa che è andato oltre una semplice e ordinaria bevuta.

 

 

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